Autore: Forest & Kim Starr  Licenza: CC BY-SA 3.0

Emicriptofita erbacea perenne cespitosa che può raggiungere anche più di due metri d'altezza (40-210 cm). I culmi hanno ramificazioni distali e una colorazione che varia dal verde chiaro al marrone-rossastro. I lembi fogliari sono lunghi fino a 52 cm e larghi 6,5 mm, con guaine dalla superficie scabra, lungamente ciliate e ligule membranose giallo-brunastre, troncate, con ciglia bianche al margine. Le infiorescenze portano 2-4 racemi lunghi 3-4 cm, coperti di peli setosi, con spighette sessili di 3-4 cm di lunghezza.

  • regno

    Plantae

  • divisione

    Magnoliophyta (Angiospermae)

  • classe

    Magnoliopsida

  • ordine

    Poales

  • famiglia

    Poaceae

  • sinonimi principali

    Andropogon dissitiflorus Michaux, Holcus virginicus (Linnaeus) Steudel, Sorghum virginicum (Linnaeus) Kuntze

  • nome inglese

    Broomsedge, broomsedge bluestem, yellowsedge bluestem, yellow bluestem, whisky grass, sedge grass, beardgrass, sage grass, deceptive bluestem, old-field broomstraw, broomstraw, smooth bluestem.

Autore: Show_ryu Licenza: CC BY-SA 3.0

Autore: Forest & Kim Starr          Licenza: CC BY-SA 3.0

area di presenza naturale

Andropogon virginicus è originario del continente americano, con un'area di distribuzione che va dall'est e sud est del Nord America al Centro America (inclusa l'area caraibica) fino alla Colombia.

area di introduzione

NEL MONDO

Andropogon virginicus è stato introdotto in Europa, Asia (Giappone e Corea del Sud), Australia e Nuova Zelanda, oltre che in alcuni Stati del Nord America (California, Hawaii).

IN EUROPA

Andropogon virginicus è presente in Francia, Russia e Georgia.

distribuzione in italia

Andropogon virginicus è assente in Italia.

News

biologia ed ecologia

Gli esemplari di Andropogon virginicus hanno una vita media di 3-5 anni e iniziano a fiorire dai 2-3 anni d'età. La crescita vegetativa inizia alla fine dell'inverno o alla fine della primavera, quando le temperature medie diurne sono mediamente tra 15-18°C. È indicata come specie tollerante l'aridità e il gelo. A. virginicus può invadere un'ampia varietà di ambienti quali aree ruderali, miniere, aree umide, pascoli, praterie, boschi aperti, trovandosi sia in siti disturbati sia in condizioni di buona naturalità. L'esotica colonizza diversi tipi di suolo anche quelli poco fertili (basse concentrazioni di azoto e fosforo) e inquinati (alte concentrazioni di metalli pesanti). È una specie che resiste bene al passaggio del fuoco, fattore che contribuisce a mantenere un habitat idoneo per A. virginicus che è in grado di persistere e ricolonizzare rapidamente i siti dopo un incendio. La produzione di semi è abbondante e la loro germinabilità elevata; la dispersione può avvenire su lunghe distanze grazie al vento. Questi elementi permettono alla specie di costituire rapidamente nuovi e consistenti nuclei.

News

vettori di introduzione

Non sono del tutto chiari i vettori d'introduzione di Andropogon virginicus in Europa, ma è possibile che sia stato introdotto come specie ornamentale o accidentalmente come contaminante (es. del fieno importato dagli USA come accaduto in Australia) o come "autostoppista" su veicoli e macchinari, come potrebbe essere accaduto in Francia (possibile contaminante delle munizioni NATO portate tra gli anni '50-'60 nel campo militare "Camp du Poteau"). I semi possono aderire anche agli indumenti. I vettori naturali che contribuiscono alla dispersione dei semi dell'esotica sono il vento, l'acqua, gli uccelli acquatici e altri animali al cui vello i semi possono restare impigliati.

impatti

RAPPORTI CON L’UOMO, IMPATTO SANITARIO E SOCIOECONOMICO

La presenza di Andropogon virginicus può aumentare il rischio d'incendi e accentuare l'erosione dei versanti. Impatti negativi si hanno anche sui pascoli che perdono il loro valore foraggero vista la scarsa appetibilità della pianta per gli animali. A. virginicus può causare un calo dell'acqua disponibile nel suolo con ricadute negative per la selvicoltura.

IMPATTO SU ALTRE SPECIE

Andropogon virginicus può essere molto competitivo e formare nuclei densi ed estesi, diventando la specie dominante nello strato erbaceo della vegetazione a scapito di altre specie native. La presenza dell'esotica può inasprire la frequenza e la gravità degli incendi, interferendo anche con le dinamiche di ripresa della vegetazione dopo tali eventi. Inoltre la pianta può rilasciare sostanze allelopatiche in grado di inibire la crescita di altre piante. Tutti questi elementi causano un impoverimento delle specie native con conseguenti impatti negativi sulla biodiversità e le dinamiche della vegetazione.

IMPATTO SUGLI ECOSISTEMI

La produzione primaria e l'equilibrio degli habitat possono essere profondamente alterati dalla presenza di Andropogon virginicus. Inoltre, l'esotica, riducendo l'abbondanza delle specie native, altera con il ciclo dei nutrienti (azoto). La sua competitività interferisce con le dinamiche tipiche della vegetazione, in particolare dopo eventi di disturbo (es. fuoco), causando cambiamenti difficilmente reversibili.

metodi di gestione

Sono diversi i metodi che possono essere utilizzati per eradicare rapidamente nuclei ai primi stadi di colonizzazione di Andropogon virginicus come la rimozione manuale, l'uso di erbicidi ad ampio spettro e post-emergenza, applicabili a seconda dell'estensione dell'infestazione e della vulnerabilità dei siti d'intervento. Nel caso di popolamenti estesi, in genere si ricorre a strategie di controllo integrato che prevedono l'intervento meccanico e chimico. Per controllare A. virginicus in siti con poco fertili e a basso pH, condizioni in cui la specie è in grado di prosperare, è possibile ricorrere alla fertilizzazione del terreno con aggiunta di azoto, fosforo e potassio.