Acacia saligna

Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl.

Autore: JoJan   Licenza: CC BY SA 3 .0

Acacia saligna è una specie sempreverde legnosa con portamento arboreo o arbustivo (cespuglio a volte arborescente). Le piante raggiungono altezze tra (1-) 2-6 (- 10) m. A. saligna ha fillodi a margine interno, uninervi, strettamente lineari non falciformi, con ghiandola alla base e infiorescenze (capolini) tendenti al giallo-aranciato, riunite in racemi di 2-10 capolini di 4-6 mm di diametro. È una specie altamente polimorfa, trattata spesso come "complesso di specie", a causa dell'identificazione dei taxa sub-specifici è critica. Su base morfologica, sono stati riconosciuti quattro taxa sub-specifici (varianti): Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. subsp. saligna, Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. subsp. stolonifera M.W.McDonald & Maslin, Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. subsp. pruinescens M.W.McDonald & Maslin ms and Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. subsp. lindleyi (Meisn.) M.W.McDonald & Maslin.

  • regno

    Plantae

  • divisione

    Magnoliophyta (Angiospermae)

  • classe

    Magnoliopsida

  • ordine

    Fabales

  • famiglia

    Fabaceae

  • sinonimi principali

    Acacia cyanophylla Lindl.; Mimosa saligna Labill.; Racosperma salignum (Labill.) Pedley.

  • nome inglese

    coojong wattle, port jackson wattle, blue-leaved wattle

Autore: H. Zell   Licenza: CC BY-SA 3.0

area di presenza naturale

Acacia saligna è specie nativa dell'Australia occidentale.

area di introduzione

NEL MONDO

Acacia saligna è stata introdotta nel Bacino mediterraneo, in Asia occidentale, India, Africa (dall'Africa orientale all'Angola, Mozambico e Sud Africa), USA (Florida), Argentina e alcuni Stati australiani al di fuori del suo areale nativo.

IN EUROPA

Acacia saligna è stata inserita nei seguenti Paesi europei: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Croazia, Cipro, Turchia e Malta.

distribuzione in italia

Acacia saligna è una specie ormai diffusa, soprattutto nel Sud Italia, ed è presente in 10 regioni italiane: Liguria, Toscana, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

News

biologia ed ecologia

La crescita ottimale di Acacia saligna si ha in climi mediterranei. A. saligna non tollera le gelate, è una specie particolarmente adattata a vivere in contesti semiaridi, dove colonizza diversi tipi di suolo (preferenzialmente sabbiosi) ed è resiliente al passaggio del fuoco. Per le sue caratteristiche è stata spesso usata in ambiti costieri, dove oggi è particolarmente diffusa e crea densi ed estesi boschetti monospecifici nell'ambito di sistemi dunali, formazioni arbustive, forestali, ambienti prativi, habitat ripariali, zone umide costiere e ambienti di matrice antropica quali piantagioni forestali, margini di zone agricole e d'infrastrutture viarie, così come aree degradate. È una specie a crescita rapida che si propaga sia per via sessuale sia vegetativa. La produzione di semi è abbondante e dà vita a una soil seed bank potenzialmente molto longeva. In risposta a fattori di disturbo (es. fuoco, taglio), A. saligna è in grado di emettere polloni con grande vigore sia dal colletto sia da radice.

News

vettori di introduzione

Nelle aree a clima mediterraneo, Acacia saligna è la specie legnosa più coltivata non principalmente per il legname, ma per svariati altri usi come: la protezione e il miglioramento dei suoli, rimboschimenti, come pianta ornamentale, ma anche per l'estrazione di tannini dalla corteccia, foraggio. Vettori antropici d'introduzione e dispersione involontaria di A. saligna sono principalmente legati alla movimentazione di suoli contaminati dai semi o da frammenti vitali dei succhioni radicali e all'abbandono nell'ambiente di scarti di potatura. Il passaggio delle auto può contribuire alla dispersione dei semi all'interno dei legumi. Non si può escludere che semi di A. saligna siano introdotti o dispersi come "autostoppisti" su veicoli, macchinari ed equipaggiamenti. Da nuclei già costituiti, A. saligna può diffondersi anche attraverso una serie di vettori naturali: animali (formiche, roditori, uccelli), vento, ma è soprattutto grazie all'acqua che i semi possono essere dispersi sulle distanze maggiori.

impatti

RAPPORTI CON L’UOMO, IMPATTO SANITARIO E SOCIOECONOMICO

La presenza massiva di A. saligna è in grado d'interferire negativamente con il deflusso idrico sia di superficie sia di falda. Inoltre A. saligna può essere vettore di gravi patologie fitosanitarie e il suo polline può scatenare reazioni allergiche. Il danno economico legato alle perdite economiche e alle spese di gestione di A. saligna è notevole, anche dell'ordine di 1 milione di dollari/anno.

IMPATTO SU ALTRE SPECIE

Le ricadute di Acacia saligna sulla biodiversità sono spesso molto gravi: in Italia sono evidenti gli impatti negativi su diverse specie a rischio d'estinzione così come su habitat d'importanza comunitaria, soprattutto legati ai sistemi dunali costieri. A. saligna causa profonde e serie alterazioni della struttura e delle dinamiche delle formazioni vegetali. Inoltre, A. saligna è associata al declino della diversità dell'ornitofauna e dei piccoli mammiferi a causa della semplificazione e della perdita di qualità degli ecosistemi che colonizza.

 IMPATTO SUGLI ECOSISTEMI

Acacia saligna è una specie in grado di modificare profondamente gli ecosistemi che colonizza, con pesanti ricadute negative sui servizi ecosistemici (es. di fornitura, supporto, culturali) per le gravi alterazioni arrecate al ciclo dell'acqua, dei nutrienti nel suolo e nell'acqua di falda, alla biodiversità. Gli effetti della presenza di A. saligna hanno ripercussioni per lungo tempo, anche dopo l'eliminazione della specie.

metodi di gestione

In genere, l'eradicazione rapida, così come il controllo di Acacia saligna, si raggiunge attuando un approccio integrato che contempli sia il controllo diretto degli esemplari e della soil seed bank sia una serie di misure che ne inibiscano la ripresa e la colonizzazione secondaria, promuovendo la crescita di specie native competitive e il mantenimento degli equilibri ambientali (es. gestione pascolo, fuoco, riqualificazione ambientale). Per eliminare gli esemplari di A. saligna si ricorre spesso a tecniche di controllo integrato, nell'ambito delle quali l'azione meccanica è rafforzata dall'uso di fitofarmaci. Il mero controllo meccanico (taglio) non è efficace a lungo termine e, in genere, è necessario ripeterlo più volte in maniera continuativa. In presenza di plantule o piante molto giovani, che non abbiano ancora sviluppato un apparato radicare resistente ed esteso, la rimozione manuale è una tecnica efficace.