Granchio proveniente dal sud-est asiatico. E’ caratterizzato da una densa peluria sulle chele che conferisce a questi l’aspetto di guanti. Specie molto dannosa per la forte competizione e predazione verso le specie autoctone degli ambienti di acqua dolce. In Italia è stata segnalata una sola volta nel nord-est.
Questa specie è originaria del sud-est asiatico e, in particolare, di Cina e Corea.
La specie è stata segnalata una sola volta in Italia nel nord-est del paese.
Il granchio cinese è una specie dalle abitudini onnivore, che si nutre principalmente di vegetali, invertebrati (anellidi, molluschi) e piccoli pesci. La fecondazione avviene in estate e i piccoli nascono tra maggio e giugno dell’anno successivo. Nelle femmine le uova si formano tra ottobre e gennaio. In fase riproduttiva gli adulti di granchio cinese producono fino a un milione di larve.
Questa specie ha la capacità di adattarsi con facilità a vari tipi di habitat e di condizioni climatiche. Gli adulti vivono in corsi d’acqua dolce, estuari e lagune costiere e si spostano verso il mare per la riproduzione; le larve si rinvengono esclusivamente in estuari e lagune salmastre costiere.
Questa specie ha la capacità di adattarsi con facilità a vari tipi di habitat e di condizioni climatiche. Gli adulti vivono in corsi d’acqua dolce, estuari e lagune costiere e si spostano verso il mare per la riproduzione; le larve si rinvengono esclusivamente in estuari e lagune salmastre costiere.
Questa specie provoca danni al settore della pesca professionale e sportiva sia perché può danneggiare le reti dei pescatori, con conseguenti elevati costi di riparazione, sia perché si ciba dei pesci catturati dalle reti stesse. Inoltre a causa della ttività di scavo può danneggiare argini e canali. Dal punto di vista sanitario, è noto che in Asia il consumo di questo granchio può causare la paragonimiasi, una parassitosi a localizzazione polmonare (ma che può avere anche forme addominali e encefaliche) causate dal verme piatto Paragonimus westermanii. Questa specie può rivestire un certo interesse commerciale, in quanto in età adulta è utilizzata dalle comunità etniche per la preparazione di pietanze (in diversi paesi asiatici questa specie è considerata una prelibatezza gastronomica). Inoltre questi granchi sono utilizzati come esche vive, nonché per la produzione di farine di pesce, come concime agricolo e per la realizzazione di prodotti cosmetici.
I granchi cinesi possono avere un forte impatto sulle specie autoctone a causa delle dinamiche di predazione e competizione che instaurano con esse. Le specie più minacciate sono le macroalghe, gli invertebrati e i pesci.
È una specie considerata dannosa perché può provocare notevoli danni all’intera catena alimentare degli ambienti di acqua dolce, in quanto può risultare aggressiva e vorace verso la maggior parte delle altre specie ittiche e particolarmente attiva nello scavare profonde tane sulle zone degli argini di canali e dei corsi d’acqua.
Una volta che la specie è stata introdotta, i metodi per diminuirne la diffusione sono abbastanza limitati. I programmi di eradicazione finora condotti hanno mostrato uno scarso successo. Laddove il granchio cinese non sia ancora diffuso, è possibile invece intervenire attraverso un attento controllo delle acque di zavorra e delle specie in commercio.