Lo scoiattolo grigio nordamericano è una specie di taglia media, dalla corporatura piuttosto robusta, con una lunghezza testa-corpo massima di circa 20-30 cm, più 25 cm di coda. Di solito il mantello è di colore grigio cenere con parti rossicce sulle zampe e il capo. La coda, che generalmente si presenta folta e appiattita, ha i bordi esterni ornati da caratteristiche sfumature bianche. I ciuffi auricolari, tipici dello scoiattolo comune, sono assenti nello scoiattolo grigio.
Lo scoiattolo grigio è una specie originaria del Nord America, dove è diffusa in tutta la parte orientale, dal Golfo del Messico al Québec-Ontario (Canada).
Questa specie è presente con popolazioni diffuse in Piemonte, Lombardia e Umbria. Nel Veneto ci sono diversi nuclei in espansione, mentre in Toscana sono note solo alcune singole segnalazioni. La popolazione di Genova è stata quasi eradicata.
Mappa di distribuzione (su celle 10x10kmq) aggiornata a giugno 2019 per la rendicontazione ai sensi dell’art.24 del Reg. UE 1143/14.
Questa specie, in prevalenza arboricola, ha abitudini diurne. In genere nidifica nelle cavità degli alberi oppure su nidi costruiti tra i rami a una certa altezza dal terreno. Lo scoiattolo grigio è una specie sostanzialmente granivora, la cui dieta è composta da una gran varietà di semi di alberi (tra cui ghiande, faggiole e nocciole), ma anche da frutti, funghi, germogli e spesso dai tessuti presenti sotto la corteccia degli alberi. In genere le ghiande e le nocciole vengono immagazzinate nei tronchi o in piccole buche del terreno (dove peraltro, qualora dimenticate, possono germogliare). Occasionalmente la sua dieta comprende anche insetti, uova di uccelli e nidiacei. La specie si riproduce una-due volte l'anno con nidiate di due-sei piccoli.
Questa specie è comune soprattutto nelle foreste di latifoglie. La sua versatilità gli consente di vivere anche nei boschi di conifere, così come nei parchi alberati urbani e suburbani. È stato osservato come gli ambienti frammentati non siano un problema per la sua espansione sul territorio.
La principale causa di immissione dello scoiattolo grigio è riconducibile alla liberazione intenzionale di animali o alla fuga accidentale di esemplari tenuti in cattività (anche in collezioni private e in giardini zoologici). Le introduzioni di questa specie sono dunque legate a scopi ornamentali e al commercio di animali da compagnia. Peraltro si ritiene che gli individui introdotti possano essere a loro volta catturati e traslocati in altre aree, aumentando quindi il rischio di ulteriori immissioni. La specie, a partire dai nuclei introdotti in natura, è comunque capace di disperdersi autonomamente con grande efficienza.
Si ritiene che lo scoiattolo grigio possa arrecare notevoli danni alle colture agricole (ad esempio frumento, mais, ma soprattutto noci e nocciole) e alle aree boscate, inclusi i giardini privati e i parchi urbani e suburbani. I danni sarebbero provocati dalle attività di scortecciamento degli alberi, che pertanto risulterebbero maggiormente suscettibili di attacco da parte di malattie e parassiti e per il consumo di semi (noci e nocciole). Inoltre a causa dell‘attività di rosicchiamento questa specie può causare diversi danni alle infrastrutture (cavi, strutture in legno, ecc.). Nel Regno Unito i costi annuali per la gestione (danni inclusi) dello scoiattolo grigio, sono stimati nell’ordine di grandezza dei 6-10 milioni di sterline all’anno.
Lo scoiattolo grigio determina l’estinzione delle popolazioni locali di scoiattolo comune (specie nativa in Europa). Tale sostituzione competitiva è dovuta a una maggiore efficienza della specie americana nello sfruttamento delle risorse trofiche. Inoltre, in Gran Bretagna lo scoiattolo grigio è portatore di un virus (Poxvirus degli scoiattoli) che determina la morte degli scoiattoli comuni infetti. Lo scoiattolo grigio è anche predatore di uova e nidiacei, ma non è chiaro il tipo di impatto esercitato sulle popolazioni di queste specie.
Questa specie può provocare danni alle aree boscate a causa delle attività di scortecciamento e al conseguente aumento dei rischi legati alla trasmissione di malattie e parassiti alle piante attaccate. In Gran Bretagna questo ha portato a una scelta selettiva delle specie per i rimboschimenti, con effetti sulla composizione delle foreste.
In Europa gli scoiattoli non nativi sono controllati con metodi che prevedono la rimozione degli animali dall’ambiente naturale, in genere attraverso la cattura con gabbie o l’abbattimento diretto con arma da fuoco. In Gran Bretagna sono utilizzati anche distributori di esche avvelenate dove lo scoiattolo comune non è presente. A Genova è in corso l’eradicazione di una piccola popolazione urbana con sterilizzazione chirurgica e successivo rilascio degli animali sterilizzati. Anche in Umbria una piccola parte degli animali viene sterilizzata.