È uno scoiattolo arboricolo diurno, di dimensioni simili allo scoiattolo comune (specie nativa dell'Europa), da cui si distingue per la colorazione molto particolare, comunque soggetta a una considerevole variabilità geografica. Generalmente ventre e torace sono di colore giallastro o rosso-mogano, il dorso è marrone-oliva, mentre collo e zampe sono grigi. La lunghezza massima è di 46 cm, di cui quasi la metà costituiti dalla coda. Questa, molto folta e di colore grigio-bruna, ha parti esterne bianche. Le orecchie sono prive di ciuffi.
Specie originaria dell’Asia sud-orientale, è diffusa dalla Cina centrale e meridionale a Bangladesh, India, Myanmar, Tailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Malesia e Taiwan.
In Italia la specie è presente in Lombardia con una distribuzione molto localizzata nella provincia di Varese.
Mappa di distribuzione (su celle 10x10kmq) aggiornata a giugno 2019 per la rendicontazione ai sensi dell’art.24 del Reg. UE 1143/14.
L’ambiente originario di questa specie è costituito da foreste tropicali e subtropicali di latifoglie, ma grazie alla sua adattabilità può vivere anche in ambienti a clima temperato e in foreste di latifoglie e conifere di tipo subalpino. Evita comunque gli ambienti di foreste caducifoglie con clima invernale troppo rigido. In Europa si trova soprattutto in ambienti boscati a latifoglie o misti) nonché in parchi urbani ed extraurbani.
Importata e venduta come animale da compagnia in vari paesi europei, questa specie è stata introdotta a causa di rilasci da parte dei cittadini o a seguito di fughe dalla cattività. Si ritiene possa diffondersi grazie alle buone capacità di dispersione, ma anche a causa di ulteriori spostamenti provocati dall’uomo (ad esempio attraverso la cattura degli animali presenti in natura e il loro commercio illegale).
Nelle aree di introduzione i danni più evidenti causati da questo scoiattolo sono quelli provocati agli alberi di parchi e giardini a seguito dell’attività di scortecciamento, che può essere particolarmente frequente in caso di carenza di altre risorse alimentari. Lo scortecciamento può rendere le piante più suscettibili all’attacco di malattie e parassiti. Il consumo di frutti può provocare ulteriori danni, soprattutto su orti e colture. Sono noti anche danni causati alle linee elettriche e telefoniche, nonché agli impianti di irrigazione e casi di consumo di cereali nei silos di stoccaggio. È stato infine suggerito un possibile ruolo nella trasmissione di agenti patogeni, sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti.
Ricerche condotte in Italia indicano una competizione tra lo scoiattolo di Pallas e lo scoiattolo comune. La specie nativa è risultata assente o presente a bassa densità dove era presente la specie introdotta. Nelle aree di compresenza delle due specie, lo scoiattolo comune è risultato presente con densità basse, rispetto ad altre aree simili senza la presenza della specie alloctona. Inoltre, nelle aree di compresenza delle due specie gli scoiattoli comuni avevano dimensioni e peso minori, rispetto alle aree di controllo, indicando un’interferenza tra le due specie che portava a una minor crescita degli individui della specie nativa.
Lo scortecciamento delle piante e i relativi danni possono interferire con l’ecologia delle specie di animali e piante associate agli ambiti forestali interessati.
Sono in corso interventi di eradicazione della specie in tutti i paesi europei. Di fatto, intervenire in una fase precoce (piuttosto che attendere una sua maggior diffusione) consente di limitare i costi degli interventi. In Belgio, ad esempio, dove l’unica popolazione, molto localizzata, è stata eradicata, il costo è stato di circa 200.000 euro. I metodi utilizzati per il controllo sono il trappolaggio in vivo degli animali con successiva soppressione eutanasica e l’abbattimento diretto.
Scheda realizzata da: ISPRA con il contributo dell' ATIT - Associazione Teriologica Italiana