Pianta erbacea acquatica, radicata al fondale e costituita sia da fusti sommersi sia da fusti emergenti, che possono elevarsi fino a 30 cm sopra il pelo dell’acqua, formando dense coperture. Le foglie, simili a penne d’uccello (da cui il nome popolare inglese) sono lunghe 2-5 cm, di colore verde chiaro, inserite in numero di 5-6 intorno ad ogni nodo del fusto. All’ascella delle foglie, sui fusti emergenti, possono comparire in estate fiori bianchi, piccolissimi. Tutti i fusti (sommersi ed emergenti) possono formare radici avventizie in corrispondenza ai nodi e, se frammentati, presentano un’elevata capacità di radicare e dare origine a nuove piante.
Originaria del Sud America.
Segnalata per la prima volta nel 1993 in Lazio e Campania è attualmente presente anche in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
Mappa di distribuzione (su celle 10x10kmq) aggiornata a giugno 2019 per la rendicontazione ai sensi dell’art.24 del Reg. UE 1143/14.
Le colonie di M. aquaticum sono facilmente identificabili in estate quando, a partire dai fusti sommersi, si formano i fusti emergenti che costituiscono coperture dense (fino a 1500 fusti/m2) ed estese. In autunno le parti emerse e sommerse vanno incontro a senescenza e si frammentano, causando la dispersione di parti di pianta che possono fluttuare nella colonna d’acqua o essere trasportati a valle dalla corrente anche per settimane prima di adagiarsi e radicare sul fondale. I frammenti radicati svernano per dare origine a nuove colonie nella primavera successiva. Nelle aree in cui è stato introdotto, M. aquaticum non può fruttificare perché è presente con piante che formano solo fiori femminili. Di conseguenza si moltiplica e si diffonde esclusivamente attraverso la frammentazione dei fusti, che può essere favorita da attività antropiche, come la navigazione, o le attività di taglio della vegetazione acquatica e scavo dei fondali. Anche se predilige climi caldi, i fusti radicanti sono ben adattati a superare l’inverno e possono resistere a sporadiche gelate.
Trova le condizioni ottimali per insediarsi in corpi idrici con acque ferme o lentamente fluenti, poco profonde (minore 1.5 m) ed eutrofiche, come stagni, laghetti e canali. È però una specie molto plastica, capace di resistere a variazioni di velocità della corrente, di profondità dell’acqua e concentrazione dei nutrienti, adottando prevalentemente o esclusivamente la forma immersa.
Introdotta deliberatamente per l’utilizzo a scopo ornamentale in giardini acquatici e, soprattutto, in acquari. La sua presenza negli ambienti naturali può essere determinata da molteplici fattori: immissione volontaria, scarico delle acque derivanti dalla pulizia degli acquari, trasporto accidentale di frammenti di pianta tramite imbarcazioni, macchinari per lo sfalcio della vegetazione acquatica, uccelli acquatici e corrente.
Popolamenti densi possono rallentare e ostacolare il flusso dell’acqua nei canali irrigui e possono favorire l’esondazione, trattenendo corpi solidi trasportati dalla corrente. In corpi idrici navigabili, può creare disagi al passaggio delle imbarcazioni e costituire un rischio per la sicurezza nella pratica di sport acquatici (es. canottaggio, sci d’acqua). M. aquaticum può causare danni indiretti alla salute umana poiché i tappeti densi costituiscono un habitat privilegiato per ospitare uova e larve di zanzara.
E’ una specie molto competitiva, che ostacola lo sviluppo delle macrofite native grazie ad una produttività estremamente elevata (fino a 2 Kg di peso secco/m2) in ambienti eutrofici.
M. aquaticum altera significativamente le caratteristiche chimiche e fisiche degli ecosistemi invasi con riduzione della luminosità, consumo dell’ossigeno disciolto e occupazione dello spazio disponibile. Le comunità native degli altri organismi (piante acquatiche autoctone, alghe, invertebrati, pesci) si vengono a trovare in condizioni che non ne permettono la crescita ottimale, determinando un generale impoverimento della biodiversità.
Fondamentale è la prevenzione (divieto di vendita, trasporto e possesso), anche se risulta particolarmente difficile la sorveglianza del commercio tramite Internet, modalità principale di acquisto in acquariofilia. Il controllo e l’eradicazione sono possibili attraverso sradicamento manuale e taglio meccanico in estate, ma necessitano di estrema attenzione nel rimuovere tutte le parti di pianta e nel contenere la dispersione dei frammenti; spesso sono richiesti interventi ripetuti. L’utilizzo di erbicidi e di insetti sono ancora ad uno stadio sperimentale e difficilmente praticabili a causa del rivestimento ceroso, che impermeabilizza le parti emergenti e del contenuto in tannini, che rende la pianta poco appetibile agli erbivori. Per ulteriori informazioni si suggerisce la lettura della scheda informativa EPPO (Myriophyllum aquaticum - Data sheets on pests recommended for regulation, DOI: 10.1111/epp.12277).